Capita quindi spesso che mamme, che avrebbero voluto portare, non l'abbiano fatto perchè non conoscevano questa possibilità e questo modo di relazionarsi con il proprio bimbo. Oppure che abbiano scoperto il portare quando il loro bimbo aveva già qualche mese.
Ecco, per esempio, il timore di una mamma:
Vorrei cogliere l'occasione per chiederti un'altra cosa, più che un'informazione è un parere da mamma...pensi che avrei dovuto iniziare a portare Emma prima? Ho il terrore di aver perso del tempo prezioso...godrà degli stessi benefici anche se inizio ora?
In questo caso "il timore" è abbastanza infondato dal momento che Emma all'epoca della domanda aveva circa un mese. Ma spesso c'è la paura di aver perso tempo prezioso.
Io cerco sempre di rassicurare le mamme e faccio questa domanda:
"In questo periodo durante il quale non conoscevi la pratica del portare, hai preso in braccio tuo figlio? L'hai coccolato? Rassicurato quando piangeva? Contenuto tra le tue braccia? Accarezzato? ti sei presa cura di lui?"
La risposta è ovviamente si.
Bene, allora hai messo in pratica tutto quello che è alla base del portare:
- ascolto dei bisogni del bambino
- rapporto di fiducia
- contenimento
- mediazione
- empatia
- accogliemento
Spesso però il nostro istinto è falsato da tutto quello che ci circonda: pregiudizi, paura di viziare, luoghi comuni.
Il portare, inteso come strumento di relazione e non come mero mezzo alternativo di trasporto, mette in atto un processo che ci auta a recuperare la nostra istintualità ed uno strumento di accudimento, non certamente il solo.
Quindi le mamme che non hanno avuto la possibilità di portare o che hanno cominciato tardi, non si devono angosciare e se anche non dovessero riuscire a portare, non si devono preoccupare: troveranno altri modi di instaurare un certo tipo di relazione con il loro bambino.
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