Il blog che promuove la filosofia del portare i neonati e i bambini come piccoli marsupiali.....e...molto altro...


Sul blog di mamma canguro potete lasciare i vostri commenti e suggerimenti...anzi siete invitati a farlo. Il vostro contributo può essere d'aiuto ad altri e sicuramente aiuta a sviluppare il confronto tra genitori su temi che riguardano i nostri figli ma anche noi stessi!! Buona lettura!!



Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove .
Infinite cose accadono per aiutarla,
cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute....
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, cominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere e magia.
Cominciala adesso.

W. Goethe


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un'artista.

San Francesco d'Assisi

giovedì 20 giugno 2013

Fascia elastica: come utilizzarla con un neonato. Il video

La fascia elastica è una fascia in jersey di cotone (singolo o doppio a seconda della qualità della fascia)
E’ adatta per i neonati e per le legature davanti pancia a pancia o a culla. Essendo  molto morbida e avvolgente è un supporto adatto per portare i neonati, ma anche i prematuri ed i gemelli.




Il tessuto di maglina è per sua natura molto elastico: questo permette alla fascia di adattarsi perfettamente al corpo del bambino e quello di chi porta A differenza della fascia lunga rigida che prevede differenti misure in base alla taglia di chi porta, la fascia elastica ha misure standard: è generalmente lunga dai 5 ai 5,5 mt e larga dai 50 ai 70 cm.

Il limite della fascia elastica è che è cedevole e per questo non può essere usata  oltre i 7 kg di peso del bambino e solo nella posizione frontale a triplo sostegno come mostrato nel video


È importante sapere quali sono le caratteristiche del supporto che si decide di acquistare: pregi e limiti. 

Questo per evitare che il portare possa essere compromesso da un supporto non adatto/adeguato rispetto alle nostre aspettative, e in questo senso il caso della fascia elastica, a mio avviso, è il più emblematico.


Mi capita infatti  di incontrare mamme che hanno rinunciato a portare sulla schiena pensando di non essere in grado di utilizzare la fascia elastica in loro possesso. In realtà è il tipo di supporto che non è adatto a portare sulla schiena. 
O ancora mamme che hanno smesso di portare perchè percepivano un sovraccarico a livello lombare: portavano davanti con la fascia elastica bimbi che pesavano oltre i 7 kg.

giovedì 6 giugno 2013

La nascita di Gabriele: venire al mondo tra le mura di casa.


Subito dopo la nascita di Gabriele avevo pensato di scrivere un post su come era andata la sua nascita in casa: un pò per  farne memoria, un pò per fissare questo momento cosi magico e importante. Poi riflettendo ho preferito tenere per noi questo momento cosi intimo.

Oggi invece, giornata internazionale del parto in casa, si presenta l’occasione giusta per raccontare…un racconto non fine  a se stesso ma che possa essere di incoraggiamento per altre donne.

Il Racconto
28 novembre ore 22.00 - Vado a letto, faccio addormentare Alessandro che era a casa malato. Parlo con Gabriele e faccio le mie considerazioni: “certo che domani sarebbe un buon giorno per nascere, se non fosse che devo andare a fare il mandala dalla Franca…beh Gabriele vedi tu..” Gabriele come d’abitudine rispondeva con calcetti e movimenti sempre molto attivi ma dolci e delicati.
Dormo tranquilla tutta la notte
29 novembre ore 4.30 - Mi sveglio a causa di qualche dolorino…qualche fitta alla pancia…mi sembravano contrazioni. Beh insomma è presto, mi dico, cerchiamo di dormire ancora un po’.
29 novembre ore 5.30 - Le contrazioni mi sembrano ravvicinate e cosi mi alzo e controllo ogni quanto le ho: ogni 10 minuti circa. Chiamo l’ostetrica. Mi faccio una doccia. Io e il mio compagno facciamo colazione tranquilli


29 novembre ore 6.15 - Mi risento con l’ostetrica: le contrazioni sono leggere ma regolari . Il sacco si è rotto alto e comincio a perdere le acque.


29 novembre ore 7.10 - L’ostetrica arriva. Le contrazioni cominciano ad essere  dolorose e molto vicine. Mi visita. Non chiedo se sono dilatata e di quanto. Non voglio farmi condizionare


29 novembre ore 8.00 - Sveglio Alessandro: la nonna è venuta a prenderlo. Lui tranquillo senza fare domande si veste e esce di casa..sulla porta mi dice “mamma ci vediamo presto”. Poi mi dirà: “Mamma io avevo capito che Gabriele stava per nascere: c’era l’ostetrica!”


29 novembre ore 8.10 - Sandra, levatrice da trentanni, chiama Nadia, giovane ostetrica perché ci raggiunga.


29 novembre ore 9.00  - Entro nella vasca da bagno. Sono immersa nel liquido e immersa nell’atmosfera quasi surreale del momento. Sono concentrata su me stessa rivolta verso l'interno ma aperta ad accogliere il mio bambino. Mi vedo come da un’altra dimensione. Vicino a me il mio compagno. I vocalizzi profondi mi conducono verso il basso, distolgono l'attenzione dal dolore per focalizzarla sul mantra che dentro di me ripetevo: "nulla è contro, lascia andare, lascia fluire, lascia accadere"


29 novembre ore 10.00 - Esco dall’acqua. Cominincio ad essere stanca: le contrazioni sono forti. Le ostetriche hanno preparato tutto l’occorente per accompagnarmi: teli e asciugamani caldi sono vicino al tappeto. Mi sdraio carponi sui cuscini in sala. Capisco che il momento sta per avvicinarsi: tra poco conoscerò il mio piccolo. Le ostetriche si cambiano. Intravedo Sandra con una maglietta con foto di bimbi (sono alcuni di quelli cha ha fatto nascere). In un angolo ci sorveglia la statuetta di una dea madre


29 novembre ore 10.20 - Comincia il periodo espulsivo Sono carponi appoggiata alle gambe del mio compagno che è seduto sul divano. Cingo la sua vita con le braccia affondando il viso tra le sue gambe.
Chiedo uno specchio e alle 10.52 dò alla luce Gabriele che sguscia tra le mani dell’ostetrica come un pesciolino. E’ ricoperto di vernice caseosa, lui nato qualche giorno prima del termine emette un piccolo vagito, me lo appoggiano sulla pancia: è tranquillo apre appena gli occhi. Quegli occhi intensi, profondi, lattiginosi che portano con sè il grande mistero della nascita. Nessun intervento, nessuna aspirazione, niente collirio. Le ostetriche ci lasciano soli. Il  cordone ombelicale pulsa per 45 minuti. Gabriele si attacca al seno e succhia…



Ci godiamo il momento nella pace e tranquillità di una nuvolosa mattinata di fine novembre…

Le emozioni
Durante la gravidanza aveva sognato il mio parto: da sola nella vasca da bagno della casa in cui abitavo da ragazza. Questo sogno mi ha accompagnato per tutta la gravidanza infondendomi tranquillità e serenità.

Non avevo paura e volevo godere a pieno della nascita del mio secondo figlio. Non che il primo parto non fosse andato bene, ma non ne avevo un ricordo preciso chiaro, non avevo lo assaporato: vuoi l’ambiente ospedaliero, vuoi l’ossitocina, ma ero arrivata stremata e poco lucida con la sensazione di essermi persa qualche cosa della nascita del mio primo figlio
Con Gabriele sono arrivata al parto con un’altra consapevolezza, con maggior fiducia nelle mie risorse e in quelle del mio corpo, con le idee più chiare su quello che mi sarebbe piaciuto, ma soprattutto con un atteggiamento mentale diverso: più aperto, più conciliante, più ricettivo, più pronto ad accogliere positivamente quello che sarebbe arrivato.

Durante il travaglio mi sentivo come se fossi sola, immersa in una bolla, concentrata, assorta, in ascolto, forte della presenza di chi poteva sostenermi e aiutarmi nel caso in cui avessi avuto bisogno: il mio compagno e le ostetriche che con la loro professionalità, dolcezza, discrezione e allo stesso tempo forza, schiettezza, sapevo mi erano vicini. Ero forte dell'esperienza del cerchio di donne con cui avevo condiviso la gravidanza: le sentivo vicine, sentivo la loro forza e il loro sostegno: questo mi rassicurava molto.
Partorire a casa non può essere considerato “stravagante”, “roba da pazzi, incoscienti” “per alternativi”..come ho sentito spesso dire


Partorire a casa  è potente
... potente perché prima implica avere fatto un lavoro su se stesse, aver in qualche modo recuperato la fiducia nel corpo, nelle sue capacità e risorse. 

Potente perché dà energia, carica positiva, aiuta ancor di più a prender coscienza delle proprie potenzialità, del fatto che se si è in grado di dare alla luce un figlio si potrà certo esser delle buone madri: tutto è dentro di noi.

Partorire a casa mi ha lasciato un senso di pienezza, di forza, di gioia di aver offerto un buon inizio di vita al mio bambino e una nascita rispettosa, maggior fiducia nella vita, nella forza delle donne e della sorellanza, nella possibilità di recuperare dentro di noi un senso di adeguatezza.

Auguro a tutte le donne di poter prendere in considerazione e vivere questa esperienza.

Ringrazio il mio compagno che ha condiviso con me questa favolosa esperienza, che mi ha sostenuto, appoggiato e che è stato presenza discreta ma forte. 
I miei figli che mi hanno dato la possibilità di cambiare e di mettermi in cammino.
Le ostetriche, che negli anni ho conosciuto e che con i loro lavoro innescano la miccia per il rinnovamento e la rinascita.



martedì 4 giugno 2013

Mei tai portare sulla schiena alto e avvolgente. Parte seconda mei tai classico

In un recente post ho parlato di come caricare sulla schiena in modo che il bambino rimanga alto e ben sostenuto.







I video mostrano come utilizzare un mei tai dalle fasce larghe.




La stessa posizione è realizzabile anche con un mei tai classico a partire da fasce larghe circa 14 cm.






E nel caso le fasce non fossero sufficientemente lunghe per essere riportare dietro e legate sul sedere del bambino, ecco un video che mostra come fare








lunedì 3 giugno 2013

Ascoltare e parlare con il cuore: incontro informativo sulla comunicazione empatica tra genitori e filgi

 
 
Spesso la comunicazione è difficile tra adulti..ancora di più lo può essere tra adulti e bambini e tra genitori e figli.
 
Spesso si sottovalutano le potenzialità di un certo tipo di comunicazione e approccio, dimenticando che "le parole findano la realtà"
 
Ecco un incontro informativo volto a introdurre al mondo della comunicazione empatica con particolare riferimento alla relazione genitori- figli.
 
Si tratterà di un incontro teorico e pratico che partirà da spunti concreti e da situazione reali.
 
I posti sono limitati: è pertanto necessaria iscrizione.
 
 
 
 
 
 
 
 


sabato 1 giugno 2013

Mei tai portare sulla schiena alto e avvolgente

L'estate si avvicina....forse...tempo di passeggiate e di vita all'aperto.

Ecco un paio di video che possono tornarvi utili per caricare i vostri bimbi sulla schiena in modo alto e avvolgente.


Portare alto sulla schiena è importante sopratutto per chi porta: permette di percepire molto meno il peso crescente del bambino senza affaticare la zona lombare e creare tensioni.

La difficoltà spesso sta nel posizionare i bimbi alti, indipendentemente dal supporto, o ancora nel fare in modo che durante la legatura il bimbo non scenda troppo o ancora che dopo qualche tempo la fascia o il mei tai non cedano.




Ecco allora qualche trucchetto:
- posizionare le fasce ventrali alte anche sopra il seno
- tirare le fasce e contemporaneamente sostenere il sedere del bambino verso l'alto
- utilizzare una modalità di carico mutuata dall'utilizzo della fascia lunga come se caricassi alla tibetana
- non perdere centimetri di fasce quando si annoda ma mantenerle sempre in tensione

mei tai posizione avvolgente e alta

mei tai posizione avanzata