Il blog che promuove la filosofia del portare i neonati e i bambini come piccoli marsupiali.....e...molto altro...


Sul blog di mamma canguro potete lasciare i vostri commenti e suggerimenti...anzi siete invitati a farlo. Il vostro contributo può essere d'aiuto ad altri e sicuramente aiuta a sviluppare il confronto tra genitori su temi che riguardano i nostri figli ma anche noi stessi!! Buona lettura!!



Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove .
Infinite cose accadono per aiutarla,
cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute....
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, cominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere e magia.
Cominciala adesso.

W. Goethe


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un'artista.

San Francesco d'Assisi

lunedì 28 dicembre 2009

Incontri gratuiti per imparare a portare i bambini


Sto organizzando un ciclo di incontri gratuiti per far vedere alle mamme come portare i bambini.

Gli incontri prevedono una breve introduzione al tema del portare e ai benefici che ne derivano, una descrizione dei vari supporti utilizzati per portare i bimbi e una dimostrazione pratica di come si utilizzano mei tai, fasce lunghe e fasce tubolari.

Metto a disposizione delle mamme che vorrebbero provare a portare i loro cuccioli, ma non sono troppo convinte, fasce e mei tai. Li lascio in prestito/prova per una settimana.

Il primo incontro sarà lunedì 8 febbraio a Brusaporto (BG) alle ore 15 e avrà una durata di circa un paio d’ore.
Gli incontri successivi, li fisserò in base alle vostre adesioni.

Questa iniziativa nasce dalle letture ( tra cui cito “Portare i piccoli” di Esther Weber, “Una mamma Canguro” di Nathalie charpak) che ho fatto in merito al portare come modalità di genitorialità e soprattutto dall’esperienza diretta del portare mio figlio.

IL SIGNIFICATO DI PORTARE IL BEBE’
Tratto da "Portare i piccoli" di Weber Esther "Il contatto è uno dei principi fondamentali ed esistenziali degli organismi viventi. E’ la base di qualsiasi comunicazione, scambio, interazione, incontro vitale. Già il feto in utero ha le sue prime percezioni sensoriali inizialmente a livello tattile. Attraverso la cute sente la pressione, i movimenti del liquido amniotico, il dolore, ma anche sensazioni di caldo e freddo. La cute del feto viene stimolata continuamente durante la gravidanza. Il primo sviluppo del sistema nervoso del bambino dipende dal tipo di stimolazione che riceve. L’emozione veicolate dal corpo, più che la semplice pressione sulla pelle, è il messaggio raccolto dal bambino attraverso i recettori muscolari. E’ il modo in cui viene tenuto che gli dice che cosa sente chi lo tiene.
Il contatto corporeo funziona attraverso il senso del tatto, ma è anche di più: è un bisogno vitale, biologico e psicologico per incontrare e relazionarsi con l’altro. Nel neonato questo bisogno di contatto è innato ed urgente. Stare a contatto con il bambino significa parlare il suo linguaggio, quello che comprende dal primo momento, il linguaggio della pelle, del tatto, che gli comunica sicurezza esistenziale e attraverso cui stabilisce la prima relazione con l’esterno. Ascoltare e soddisfare il bisogno primario di contatto corporeo del bambino non crea un suo ulteriore bisogno o lo accresce, al contrario con il tempo lo colma.
Per approfondimenti visita il sito www.portareipiccoli.it
Oggi esistono in linea generale, come spiega bene nel suo libro “Sono qui con te” Elena Balsamo, due approcci: il modello ad alto contatto e il modello a basso contatto.
Il modello ad alto contatto, è un approccio che mira a proteggere la salute e la sopravvivenza dei bambini e quindi accetta e risponde ai suoi bisogni innati. Il modello a basso contatto ha come suo obiettivo quello di insegnare ai bambini a diventare precocemente indipendenti dai loro genitori dal punto di vista emotivo e di sviluppare spiccate capacità cognitive. Il modello ad alto contatto è caratterizzato da uno stretto e intenso rapporto fisico tra madre e bambino che inizia fin dalla nascita. Il parto avviene in un ambiente famigliare, il neonato rimane per lungo tempo a contatto pelle a pelle con la madre, l’allattamento è a richiesta e il piccolo dorme nelle vicinanze del letto materno (a volte nello stesso letto) e durante il giorno viene portato sempre dalla madre in tutte le sue attività. I bambini vivono come da piccoli marsupiali immersi sin da piccoli nella vita degli adulti. La risposta al pianto da parte degli adulti è immediata.
Il modello a basso contatto invece è caratterizzato da una relazione madre-bambino basata prevalentemente sullo sguardo e sull’espressione verbale. La nascita spesso è medicalizzata, il neonato viene separato dalla madre per essere sottoposto a procedure di routine, viene nutrito con il biberon o con latte materno per pochi mesi, è spesso sdraiato nella culletta o nella carrozzina da solo. La notte dorme nel proprio letto e spesso in un’altra camera separati dai genitori. Questo modello prevede una interazione verbale e visiva con il piccolo in concomitanza con una risposta al pianto certo non immediata.

Oltre ai benefici fisici ed emotivi, portare i piccoli allevia molto il lavoro dei genitori…pensate: uscire a passeggiare anche quando piove, sbrigare le faccende in casa, riuscire a fare la spesa, salire su mezzi pubblici, scendere a prendere il pane senza dover fare tutti i preparativi per trasportare il piccolo, salire e scendere le scale, avventurarsi in luoghi affollati senza dover fare slalom,far addormentare il piccolo senza fatica, risparmiare un sacco di soldi in passeggini, navicelle e costosi trio…e molto altro!

Per informazioni sugli incontri mandatemi una mail a serenapir@yahoo.it.
Per farvi un’idea di come portare i neonati e i bimbi date un’occhiata a www.mammacanguro.jimdo.com.

5 commenti:

  1. mi sono permesso (su suggerimento di Fiammetta) di mettere su www.bambiniabergamo.it un post relativo a questo ciclo di incontri che andrai a fare a Brusaporto.
    Spero la cosa non ti dispiaccia.
    Ciao
    Luca

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  2. Ciao Serena,c'è un modo comodo e... rapido per mettere in una delle tue fasce uno dei miei gemelli di quasi 19 mesi che quando siamo a passeggio senza passeggin nom vuole più camminare? Hai sperimentato le fasce per portare contemporaneamente gemelli neonati? Grazie!

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  3. Ciao Serena, cliccando sulla foto degli incontri gratuiti a Brusaporto si apre il collegamento a Bambini a Bergamo, ho inviato il messaggio lì e poi mi sono accorta che non ero sul tuo blog...! Allora ho visualizzato questo post dall'elenco argomenti e ti ho riscritto il messaggio.
    Vedi tu se modificare il collegamento alla foto. Ciao!

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  4. Ciao Fiammetta, da Lorenza ancora nulla. agari la posso chiamae io o andare a fare un giro alla Casetta sul Serio.
    Grazie per foto...sono un pò imbranata con pc e con varie funzioni...dovresti farmi un corso accelerato per usare al meglio il blog!!!
    Personalmente non ho mai portato due neonati insieme perchè non ne ho avuto occasione!
    Cmq dalle mie ricerche, ho vsto, che soprattutto nei paesi nordici, portano i gemelli insieme: o tutti e due davanti fintanto che sono piccoli, oppure uno davnti e uno dietro!

    Per tuo bimbo, se vuoi ti lascio da provare mei tai. tu lo metti in vita prima di uscire e nel caso sia stanco di camminare, lo metti dentro: o davanti o dietro. se guardi in un post del blog (mi sembra quello deivari utilizzi del mei tai, c'è una foto di mio fratello che porta il suo bimbo che ha 27 mesi.

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