Figlio mio quanto mi costi è il titolo dell'articolo apparso sul numero 13 di Famiglia Cristiana del 28.03.2010. L'articolo riporta i dati del nuovo rapporto Cisf sulla famiglia.
Ne riporto alcuni passaggi:
"Le famiglie con figli in Italia sono diventate meno del 50 per cento del totale. Dalle 4 mila interviste effettuate per la ricerca risulta che molte non ce la fanno e rinunciano alla procreazione. E, ancora, che sono lasciate del tutto sole dallo Stato per mancanza di politiche adeguate.
Le politiche pubbliche degli ultimi decenni hanno trattato sempre più i figli come una categoria astratta e generica, come "minori", "bambini", "adolescenti", "giovani" e sempre meno come figli, cioè come persone che hanno delle precise relazioni di filiazione con genitori concreti. È vero che le preoccupazioni per i figli di famiglie povere, in crisi, separate, a disagio, sono cresciute, ma gli interventi di welfare vengono ancor oggi disegnati più sulle situazioni critiche che sulle condizioni normali.
Il tema del costo dei figli, peraltro molto chiaro in termini economici, è stato affrontato in un quadro di scelte culturali, sociali e politiche: «La sfida della cura dei figli si imbatte nella difficoltà di mettere in campo diverse risorse attorno a tre nodi fondamentali: una disponibilità economica sufficiente a garantire l’incremento delle spese che una famiglia deve sostenere con l’arrivo dei bambini; il tempo su cui i genitori possono contare per occuparsi direttamente della cura; la presenza di una rete di servizi che possano affiancare la famiglia nel compito di cura». Tutto questo in una «società in cui l’economia ha mercificato il costo dei figli, comparandolo con quello di altri beni di consumo, quali un’automobile, una seconda casa al mare, o un bel viaggio in Paesi esotici.
Limitarsi a dire che i figli sono un bene comune, dunque, non basta più. Urge, invece, una politica non solo delle istituzioni pubbliche, ma anche di quelle private per aiutarli a vivere. "
Ne riporto alcuni passaggi:
"Le famiglie con figli in Italia sono diventate meno del 50 per cento del totale. Dalle 4 mila interviste effettuate per la ricerca risulta che molte non ce la fanno e rinunciano alla procreazione. E, ancora, che sono lasciate del tutto sole dallo Stato per mancanza di politiche adeguate.
Le politiche pubbliche degli ultimi decenni hanno trattato sempre più i figli come una categoria astratta e generica, come "minori", "bambini", "adolescenti", "giovani" e sempre meno come figli, cioè come persone che hanno delle precise relazioni di filiazione con genitori concreti. È vero che le preoccupazioni per i figli di famiglie povere, in crisi, separate, a disagio, sono cresciute, ma gli interventi di welfare vengono ancor oggi disegnati più sulle situazioni critiche che sulle condizioni normali.
Il tema del costo dei figli, peraltro molto chiaro in termini economici, è stato affrontato in un quadro di scelte culturali, sociali e politiche: «La sfida della cura dei figli si imbatte nella difficoltà di mettere in campo diverse risorse attorno a tre nodi fondamentali: una disponibilità economica sufficiente a garantire l’incremento delle spese che una famiglia deve sostenere con l’arrivo dei bambini; il tempo su cui i genitori possono contare per occuparsi direttamente della cura; la presenza di una rete di servizi che possano affiancare la famiglia nel compito di cura». Tutto questo in una «società in cui l’economia ha mercificato il costo dei figli, comparandolo con quello di altri beni di consumo, quali un’automobile, una seconda casa al mare, o un bel viaggio in Paesi esotici.
Limitarsi a dire che i figli sono un bene comune, dunque, non basta più. Urge, invece, una politica non solo delle istituzioni pubbliche, ma anche di quelle private per aiutarli a vivere. "
In merito al costo dei figli, secondo l'indagine, la spesa per i soli beni indispensabili ammonta a euro 317 mensili per un bimbo da 0-5 anni.
Forse dovremmo interrogarci su quali siano veramente i cosidetti "beni indispensabili". A questo proposito vi consiglio, come ho già fatto in altri post, di leggere Bebè a costo zero di Giorgia Cozza.
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