Spesso parte della gravidanza è dedicata allo shopping sfrenato: guaine, reggiseni allattamento, magliette allattamento, creme antismagliature, creme antiragadi, corredino del neonato, lettino, passeggino, fasciatoio, etc, etc....la lista è lunga.
Ci prepariamo ad accogliere il nuovo nato con tutta una serie di oggetti, che in realtà, molto spesso (quasi sempre) sono iutili, ingombranti, costosi.
Se ci sommermassimo ad interregoarci su quali siano i reali bisogni di un bimbo appena nato, forse ci risparmieremmo fatica nella corsa con il pancione alla ricerca degli ultimi articoli da comprare, saremmo meno stressate dal voler tutto pefetto per l'accoglienza del nostro bimbo, risparmieremmo un bel pò di soldi, ma sopratutto faremmo molto più felici i nostri bimbi e noi per prime vivremmo la maternità diversamente:
- allattarli al seno non costa nulla
- farli dormire con noi nemmeno
- portarli addosso a noi costa molto poco se paragonato ai costi di navicelle e passeggini
- riciclare vestiti non costa nulla
- riciclare giochi neppure
e via dicendo.....
Senza arrivare all'estremismo, credo che un pò più di consapevolezza e criticità verso i consumi, non solo quelli che ruotano intorno all'infanzia, ci farebbe vivere molto meglio.
A questo proposito vi segnalo la recente intervista di Giorgia Cozza, autrice di "Bebè a costo zero" e di "Quando l'attesa si interrompe", e i video
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