Il blog che promuove la filosofia del portare i neonati e i bambini come piccoli marsupiali.....e...molto altro...


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Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove .
Infinite cose accadono per aiutarla,
cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute....
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, cominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere e magia.
Cominciala adesso.

W. Goethe


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un'artista.

San Francesco d'Assisi

domenica 5 settembre 2010

Co-sleeping e "side-bed" fai da te. Il sonno condiviso.


Il video dà un'idea di cosa sia un "side-bed" e di come sia possibile dormire con il proprio bambino, senza rinunciare al proprio spazio.

Questa è stata la soluzione e la scelta della nostra famiglia: da subito il nostro bimbo ha dormito con noi nel lettone. Fino a a quando aveva qualche mese, Alessandro, non voleva saperne di dormire accanto a me: voleva stare solo sulla mio petto. A me non dispiaceva: non dormivo benissimo, però non mi sono mai dovuta alzare per allattarlo o cambiarlo.

Poi, dopo qualche mese, ha cominciato a dormire in parte a me. Al bordo del letto avevo posizionato il classico lettino con le sbarre che usavo come sponda e per essere sicura che Alessandro non scivolasse per terra.

Quando poi, Alessandro ha cominciato a muoversi, ad allargarsi, a dormire ad "H", abbiamo provato ad adattare il lettino, togliendo una sbarra, ma l'altezza del materasso non era la stessa e tra il lettino e il nostro letto, oltre al dislivello, restava un buco.

Allora abbiamo deciso di eliminarlo e il papà ha costruito un rudimentale side-bed: con qualche pannello di legno e quattro gambe della stessa altezza del nostro letto, siamo riusciti ad allargare il lettone!
Questa soluzione è, per noi, comodissima: riesco ad allattare Alessandro senza dovermi alzare o svegliare. Quando sento che si muove e che vuole "tettare", non faccio altro che girarmi verso di lui e tutti e due continuiamo a dormire. Se non sono io a girarmi, è lui che viene da me.

Spesso la mattina non ricordo nemmeno quante volte l'ho allattato.
In più, sia io che mio marito, non abbiamo rinunciato al nostro spazio.

Oltre a questi vantaggi di carattere pratico, resta impagabile svegliarsi la mattina con tuo tuo figlio che ti chiama, ti accarezza, ti sorride. Restare nel lettone a giocare, a coccolarsi, a leggere.
Ogni tanto, quando era più piccolo e dormivamo con una piccola lucina accesa,capitava che Alessandro si svegliasse, aprisse gli occhi e vedendomi lì accanto a lui, si rilassasse sorridendo beato, come quasi dicesse: "menomale, la mia mamma è qui: posso continuare a dormire tranquillo".

Pensando all'imminente rientro al lavoro, al fatto che vedrò poco Alessandro durante il giorno: il fatto di dormire tutti insieme mi rallegra e sono sicura che sarà per tutti un momento per ritrovarsi.

Per approfondimenti:
W. Sears, Genitori di giorno e di notte
G. Cozza, Bebè a costo zero
Grazia Honegger Fresco, Facciamo la nanna
Claude-Suzanne Didierjean-Jouveau, Partager le sommeil de son enfant





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