Il blog che promuove la filosofia del portare i neonati e i bambini come piccoli marsupiali.....e...molto altro...


Sul blog di mamma canguro potete lasciare i vostri commenti e suggerimenti...anzi siete invitati a farlo. Il vostro contributo può essere d'aiuto ad altri e sicuramente aiuta a sviluppare il confronto tra genitori su temi che riguardano i nostri figli ma anche noi stessi!! Buona lettura!!



Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove .
Infinite cose accadono per aiutarla,
cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute....
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, cominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere e magia.
Cominciala adesso.

W. Goethe


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un'artista.

San Francesco d'Assisi

sabato 27 febbraio 2010

Contatto continuo


"Portare i bambini-contatto continuo, come e perchè" è un libro di Grazia De Fiore, ingegnere urbanista, che dopo aver sperimentato "il portare" con i suoi figli, nel 2000 ha fondato l'associazione Contatto Continuo. E' consulente della Leche League e consulente profossionale in allattamento materno IBCLC.
Il libro, corrlato di dvd, risponde in maniera chiara e semplice ai quesiti di ogni genitore che si avvicina alla pratica del portare, come per esempio da che momento si può cominciare a portare il bambino e per quanto tempo, ci si domanda se ascoltare i bisogni del nenato equivalga a viziarlo, come vestirsi quando si porta, come potare i bambini più grandi.
Grazia De Fiore prende in considerazione vari tipi di supporto, mostra le posizioni effettuabili tramite dei bei disegni in bianco e nero e dà anche alcune indicazioni per realizzare da sè le fasce portabebè.
Una sezione è dedicata a "Casi particolari", dove l'autrice parla di portare correlato a casi di gemelli, di prematuri, di neonati piccoli per l'età gestazionale, di neonati con problemi di reflusso gastro-esofageo fisiologico, di ittero fisiologico, di displasia alle anche, di neonati affetti dalla sindrome di Down, parla dei benifici effetti su bambini autistici, riporta la testimonianza di genitori portatori di handicap, dimostra come il contatto continuo aiuti a recuperare problemi dall'allattamento e come aiuti a creare un'intesa madre-bambino quando allattare non sia stato possibile.
In merito alla paura dei genitori di "viziare" i loro piccoli tenendoli troppo in braccio, Grazie De Fiore, citando fra gli altri Jesper Juul,si esprime in questi termini: "Riconoscere i bisogni di un bambino fa sì che egli si senta amato, approvato e lo aiuta a sviluppare l'autostima (...) e un atteggiamento di fiducia sia verso le persone che si occupano di lui che verso l'ambiene che lo circonda. Chiamare vizio un bisogno significa non conoscere i bisogni di un nenato e non sapere cosa significa vizio.
Nell'introduzione al libro, Piera Maghella, fondatrice di MIPA movimento internazionale parto attivo, scrive: "Sono sempre più consapevole che le radici di molte difficoltà, incapacità, dinamiche, disagi, tendenze, dipendenze, depresiioni, emozioni ed azioni negative verso se stessi e gli altri, che gli adulti vivono, risiedono nei primissimi mesi ed anni di vita e nella mancanza di contenimento, di coccole, di compagnia fisica ed emotiva, di una sana dimostrazione d'amore, di una buona comunicazione. Noi viviamo nella cultura della separazione, della paura con un'educazione distruttiva che crea aggressività, competizione e manipolazione, che porta alla costante ricerca del perduto soddisfacimento primale." Conclude la prefazione, consigliando il libro a genitori, operatori del settore ed educatori perchè "possano capire che per avere un bambino sicuro ed autonomo deve fare il pieno di contatto."

giovedì 25 febbraio 2010

Sondaggio fasce porta bebè


Sondaggio rivolto a tutti i genitori "portatori": vi invito a fare un sondaggio sulle fasce portabebè e sul mondo del "portare" indetto da www.equazioni.org. Cliccando sul titolo vi collegherete direttamente al sondaggio.

martedì 23 febbraio 2010

Prodotti per la cura e l'igiene del bambino: sono sempre sicuri?


Prima di leggere "Bebè a costo zero" di Giorgia Cozza, pensavo che per la cura e l'igiene del bambino fossero necessarie tutta una serie di creme, cremine, cremette, shampoo a prova di lacrime, creme per l'arrossamento del sederino, creme per le screpolature, oli...e chi più ne ha, più ne metta!

In realtà è sufficiente anche un solo prodotto purchè naturale e di qualità...tipo olio di mandorle spremuto a freddo.

Per chi volesse comunque dotarsi di varie tipologie di prodotti per l'igiene del neonato, consiglio di legger bene le etichette!!!

Spesso, infatti, per la cura e l'igiene dei nostri bimbi, ci affidiamo a note case specializzate nei prodotti per la prima infanzia. Visto che i loro clienti sono neonati e bambini, si presuppone che i prodotti a loro destinati siano privi di sostanze dannose......non è sempre così....


Molti componenti di questi "prodotti per neonati" sono derivati del petrolio e contengono sostanze dannose.

Se volete essere sicuri dei componenti riportati sulle etichette controllate sul BIodizionario


Prodotti per la prima infanzia molto validi sono quelli della Weleda. Sono quelli che ioconosco, ma ce ne sono sicuramente anche altri, basta cercare.


Per approfondimenti vi consiglio i visitare il sito Detersivi Bioallegri:

oltre ad una sezione dedicata al bambino, troverete un manuale sui pannolini lavabili e tutto quello che vorreste sapere sui detersivi fai da te!

venerdì 19 febbraio 2010

Mei tai posizione pancia al mondo: è corretta?




Esistono due modi di portare il bimbo all'interno del mei tai rivolto verso il mondo:

- tipo piccolo Buddha con le gambe incrociate

- tipo canguro ma con il corpo rivolto verso il mondo.

La prima posizione è corretta, ma va comunque utilizzata per brevi periodi: il portatore è sbilanciato in avanti e può accusare dolori lombari. In più il bambino è esposto a stimoli eccessivi.

La seconda posizione, tipo canguro ma pancia al mondo, non fa assumere al bambino una poszione corretta: non è appoggiato al corpo del genitore, le sue gambe e braccia penzolano nel vuoto, la colonna vertebrale si inarca. Sebbene la seduta nel mei tai, rispetto ai marsupi tradizionali, sia ampia, il peso del bambino in questa posizione è scaricato sugli organi genitali. In più,non avendo la possibilità di "puntarsi" con le gambe sul corpo del genitore, non pùò "aggiustare" la posizione e accomodarsi.

Nel momento in cui il bambino cresce e interagisce con il mondo, esistono altre posizioni idonee che lasciano al bambino la visuale aperta sull'esterno e le mani libere: la posizione sul fianco, con il bambino appoggiato sulla anca del portatore, la posizione sulla schiena.

mercoledì 17 febbraio 2010

Vaschetta primo bagnettoTummy Tub




Non è sicuramente tra gli oggetti indispensabili per il corredino di un neonato, ma volendo scegliere tra i vari tipi di vaschette in commercio, questa è moto carina e comoda. In più tenta di simulare l'utero materno: il bimbo è contenuto, rannicchiato in posizione fetale, avvolto dall'acqua calda.

L'alternativa, la più economica e la più gradita anche dal bimbo, è quella di fare il bagno insieme al proprio cucciolo! Io ho sempre fatto cosi, fino a quando un'amica mi ha prestato la vaschetta: se avete poco tempo è indubbiamente comoda.



Se volete rilassarvi potete fare un massaggio al vostro piccolino e poi immergervi con lui in un caldo bagno: può essere che, grazie ai benefici effetti del massaggio, dell'acqua calda, del contatto con il vostro corpo, il bimbo si addormenti beato!

martedì 16 febbraio 2010

La Casetta sul Serio


La Casetta sul Serio, il nuovo centro per l'infanzia e la famiglia a Seriate, organizza incontri formativi all'interno del percorso formativo "DALLE FATICHE DEL DIVENTARE GENITORE ALL'AUTONOMIA DEL BAMBINO, ATTRAVERSO IL PATTO EDUCATIVO DELLA FAMIGLIA".

Le serate saranno condotte da Francesca Manzoni, psicologa dell’età evolutiva, e da Lorenza Comi, pedagogista esperta nelle relazioni educative famigliari, e si svolgeranno a Seriate in via Decò e Canetta, 52.

Quota unica di iscrizione 10,00€ a famiglia.


Inoltre ogni sabato mattina a "La Casetta sul Serio" è possibile prendere appuntamento per Consulene Pedagogiche sulle relazioni failiari.

Per informazioni od appuntamenti contattare il numero: 345/4811795.

lunedì 15 febbraio 2010

Bebè del Mondo


Bebè del Mondo di Béatrice Fontanel e Claire d'Harcourt è uno splendido libro, che attraverso immagini meravigliose, ci mostra come vivono i piccoli di altre culture: dai riti della nascita, al bagnetto, alla nanna, all'abbigliamento, al massaggio e "ovviamente" al portare.

Come scrive nella premessa l'etnologo Alain Epelboin, "I figli degli "altri" ci spingono a rimettere in discussione la natura e la forma delle relazioni con i nostri stessi figli. (...) un modo per rivedere le proprie pratiche e teorie."

In relazione al tema del portare, vengono presi in considerazione i vari supporti usati per trasportare i piccoli Pigmei, i Sioux, i Pechinesi, gli Eschimesi, gli Hindù....la conclusione è sempre la stessa: i piccoli portati a contatto con il corpo dei genitori sono più sicuri e felici.
Portare non dipende dal clima: i piccoli de Congo e del Mali vengono portati sulle spalle della mamma, così come i piccoli Eschimesi, gli Inuit, vengono portati all'interno dell'anorak.
Portare è una questione di cultura: "sono le regole sociali a determinare il livello di intimità corporea moralmente accettabile in funzione dell'età dei soggetti coinvolti e del livello di parentela" cosi scrive nell'introduzione al libro Suzanne Lellemand.

Certo, per noi occidentali, che abbiamo ricevuto "un'educazione distale" (dormire fin da neonati da soli, giocare rinchiusi in un box, essere nutriti secondo orari rigidi, etc) è forse difficile accettare e fare nostra questa pratica. Dovremmo però, forse riflettere sui benefici di "cure prossimali": sonno condiviso, allattamento a richiesta, tenere i bambini a stretto contatto con il proprio corpo. Queste pratiche, che fanno parte di uno stile di maternage "ad alto contatto" (vedi Elena Balsamo- Sono qui con te-) rendono il bambino più sicuro, felice, autonomo. Quel bambino, i cui bisogni primari sono stati soddisfatti, diventerà un adulto più fiducioso negli altri, meno indivuualista, più propenso alla condivisione.

Nel libro troverete, tra le altre, immagini di mamme del Mali che massaggiano i loro bimbi di etnia Dogon, la toilette di un bimbo pigmeo, donne aborigene ritratte durante la cerimonia di purificazione di un neonato, donne birmane ch truccano i loro figli, bambini Nenet in Siberia, madri e neonati delle tribù indiane del Nord America.....e molto altro.

Un libro suggestivo!

venerdì 12 febbraio 2010

La teoria dell'attaccamento


Nel blog di Spazio Neomamma, trovate le date degli incontri tenuti da Don Belotti a Nembro.
Don Belotti, psicologo e psicoterapeuta, si rifà alla teoria dell'attaccamento elaborata da John Bowlby, psicanalista inglese.

Bowlby sostiene che lo stile di attaccamento che un bambino svilupperà dalla nascita in poi dipende in grande misura dal modo in cui i genitori, o altre figure parentali, lo trattano. In base a tale interazione si strutturerà uno dei seguenti stili attaccamento:

- Attaccamento Sicuro: avviene nei primi 18 mesi di vita. Il bambino ha fiducia nella disponibilità, nella presenza della figura di riferimento. In tal modo si sente libero di poter esplorare il mondo. Tale stile è promosso da una figura sensibile ai segnali del bambino, disponibile, pronta a dargli protezione nel momento in cui il bambino lo richiede, che risponde prontamente ai suoi bisoni primari di calore, nutrizione , contenimento, contatto. Da qui l'importanza del "portare".
I tratti che caratterizzano questo stile sono: sicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità e in quelle degli altri, Sé positivo e affidabile, altro positivo e affidabile. L’emozione predominante è la gioia.


- Attaccamento Insicuro Evitante: questo stile è caratterizzato dalla convinzione del bambino che, alla richiesta d’aiuto, non solo non incontrerà la disponibilità della figura di attaccamento, ma addirittura verrà rifiutato da questa. Così facendo, il bambino costruisce le proprie esperienze facendo esclusivo affidamento su se stesso, senza l’amore ed il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza anche sul piano emotivo, con la possibilità di arrivare a costruire un falso Sé.


- Attaccamento insicuro Ansioso Ambivalente: non vi è nell’individuo la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta d’aiuto. Per questo motivo l’esplorazione del mondo è incerta, esitante, connotata da ansia ed il bambino è inclina all’angoscia da separazione. Questo stile è promosso da una figura che è disponibile in alcune occasioni ma non in altre e da frequenti separazioni, se non addirittura da minacce di abbandono, usate come mezzo coercitivo.
I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: insicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di non essere amabile, incapacità di sopportare distacchi prolungati, ansia di abbandono, sfiducia nelle proprie capacità e fiducia nelle capacità degli altri, Sé negativo e inaffidabile (a causa della sfiducia verso di lui che attribuisce alla figura di attaccamento), Altro positivo e affidabile. L’emozione predominante è la colpa.

Per poter crescere sicuro e indipendente, il bambino ha bisogno della "base sicura", di cui parlano Bowlby e Mary Ainsworth. E questa "base sicura" può essere fornita al bambino attraverso uno stile di maternage attento a rispondere ai bisogni primari del bambino.

Anche Elena Balsamo, nel suo libro "Sono qui con te", sostiene che la salute del bambino poggia su quattro pilastri fondamentali, che a loro volta si declinano su quattro elementi:

- una buona vita prenatale (sintonia, stile di vita sano, contenimento, consapevolezza)

- una buona nascita (intimità, non interferenza, cooperaione, accoglienza)

- un buon maternage (allattamento, massaggio, baby-carrying, co-sleeping)

- una buona educazione (amore incondizionato, fiducia, libertà, rispetto)

Questi "pilastri" offrono la possibilità di creare la base sicura di cui un bambino ha bisogno per il suo sviluppo emotivo, psico-sociale.

mercoledì 10 febbraio 2010

Mamme canguro: inizia il nuovo ciclo di incontri


Vi aspetto ogni ultimo giovedì del mese a “La Casetta sul Serio”, il nuovo centro per l’infanzia e la famiglia a Seriate, per darvi una dimostrazione pratica di come si utilizzano fasce portabebè e mei tai.

Il primo incontro sarà giovedì 25 febbraio alle ore 10.00 a Seriate, Via Decò e Cannetta, 52, all’interno dello spazio “La Casetta sul Serio”. L’incontro è aperto a tutte le mamme con i loro bambini e alle mamme in attesa.

Per info sugli incontri manda una mail a serenapir@yahoo.it oppure lacasettasulserio@yahoo.it

Babywearing nel mondo: Inuit Amautik



L' amautik è il tradizionale parka usato dagli Inuit per portare i loro piccoli. Il bambino, a volte anche nudo, viene messo nel cappuccio del giaccone di pelle, solitamente di caribù. All'interno madre e figlio sono protetti dal freddo e dal vento. I bambini, nelle comunità artiche di Nunavut e Nunavik, ma anche in Groenlandia, nella regione del Labrador e in Alaska, continuano ad essere portati in questo modo.

lunedì 8 febbraio 2010

Voglio un pediatra spagnolo!!


Voglio un pediatra spagnolo...ma precisiamo quale...Estivill? No grazie!!
Carlos Gonzalez? Si ecco, è lui!!! Pediatra spagnolo autore di "Besame mucho. Come crescere i vostri figli con amore" , di "Un dono per tutta la vita" e "Il mio bambino non (mi) mangia".
E' presidente dell'Associazione Catalana per l'Allattamento Materno, è responsabile della rubrica sull'allattamento materno della rivista Ser Padres.È sposato con tre figli e vive a Hospitalet de Llobregat (Barcelona).
La lettura di questi libri è molto piacevole: Gonzalez è ironico e diretto, è un pediatra che si mette dalla parte dei bambini e con i bambini.

In "Besame mucho", l'autore si pone una serie di interrogativi: perchè i bambini piangono, perchè non amano dormire da soli, perchè vogliono stare inbraccio, quando diventano indipendenti?
Attraverso le sue considerazioni ci fa capire come quelli che solitamente, dai più, sono definiti come "capricci", in realtà sono bisogni profondi dei bambini. I metodi di educazione che adottiamo sono spesso frutto di condizionamenti culturali e non rispondono alle esigenze dei più piccoli. L'autore risponde agli interrogativi di cui sopra prendendo in considerazione le teorie sull'evoluzione della specie, cercando di risvegliare la sensibilità di ognuno di noi, insistendo sulla centralità degli affetti.

In "Un dono per tutta la vita",Gonzalez parla di allattamento: non tanto degli indiscussi benefici dell'allattamento materno, ma quanto di informazioni pratiche per aiutare le mamme che vogliono allattare. A dispetto di tutte le paure che le future mamme hanno sulla capacità o meno di allattare, Gonzalez sostiene che, l'abitudine di preparare il seno all'allattamento è inutile: sarebbe come preparare il piede per camminare: allattare, come camminare, è un processo naturale inscitto nel nostro dna.


"Il mio bambino non (mi) mangia" è per certi versi divertente: Gonzalez ironizza sulle mamme che vivono con la preoccupazione che il loro bimbo non mangi a sufficienza...sarà anche questo un retaggio di condizionamenti culturali. Una lettura spassosa per evitare che i pasti diventino una tortura sia per i genitori che per i bimbi.

domenica 7 febbraio 2010

Babywearing nel mondo: mexican rebozo

Il rebozo, secondo la definizione di Wikipedia, è un tipico accessorio dell'abbigliamento femminile messicano. Esso consiste in un rettangolo di tessuto, le cui dimensioni possono variare da 1,5 a 3 metri, e può essere realizzato in cotone, lana, seta o articela. Può essere indossato come se fosse una sciarpa e spesso viene utilizzato per portare neonati o oggetti. I modelli realizzati in un unico colore e senza fantasie sono chiamati Chalinas. Il rebozo è utilizzato spesso per i costumi delle danze folkloristiche messicane.

I rebozo sono i prodotti nelle mescolanze etniche dovute alla colonizzazioni spagnole. Non si sa con esattezza se gli indigeni residenti in Messico lo conoscessero prima dell'arrivo dei coloni spagnoli, ma la parola "rebozo" è apparsa per la prima volta nella lingua spagnola intorno al 1562.
I rebozo sono realizzati un po' in tutto il territorio messicano, ma quelli più rinomati sono i modelli prodotti a Michoacán, Oaxaca, Querétaro, e San Luis Potosí.


Esiste un'associazione THE REBOZO WAY PROJECT la cui missione è quella di trasmettere la saggezza degli antichi usi e delle culture indigene: in particolare la pratica del babywearing e la nascita naturale.

Se vuoi vedere delle bellissime foto sull'uso del rebozo nei paesi sudamericani clicca qui

venerdì 5 febbraio 2010

mei tai: come portare i gemelli




Quando i gemelli crescono e portarli entrambi, davanti o uno per fianco con la fascia, comincia ad essere troppo pesante per la mamma, il metodo migliore a cui ricorrere è l'uso di due mei tai contemporaneamente: uno davanti e uno sulla schiena!

Questa posizione, se ritenete, la potete usare anche quando i gemelli sono piu piccoli, vi permetterà di avere le mani libere!

Per vedere delle belle immagini su come portare i gemelli, collegatevi ai link sottostanti. Sono tutti link stranieri, perchè da noi la pratica non è cosi diffusa....Peccato perchè offre benefici per i genitori e per i gemelli stessi!

Sul sito The Baby Wearer potete trovare veramente tutto sul tema del portare: ricerche, studi, articoli, immagini, confronto tra i vari tipi di supporti, testimonianze...unica pecca...è in inglese!!!

Anche qui potete trovare immagini di gemelli

Questo link vi porta ad un sito dedicato e specifico per genitori e parenti di gemelli. Potete trovare molte info non solo sul portare, ma anche su molti altri temi. Al link troverete le immagini di gemelli portati!

Conciliazione figli-lavoro/I timori del World Economic Forum | Radiomamma.it

Conciliazione figli-lavoro/I timori del World Economic Forum Radiomamma.it

Usa: neo mamme, non lasciate il lavoro | Radiomamma.it

Usa: neo mamme, non lasciate il lavoro Radiomamma.it

martedì 2 febbraio 2010

Fascia per neonati: fascia lunga e gemelli







Un altro ottimo supporto per portare i gemelli è la fascia lunga, che inizialmente, consente di portarli entrambi sul davanti.

Quando crescono saranno necessarie due fasce, oppure è possibile combinare i diversi supporti: una fascia tubolare e una lunga, una tubolare e un mei tai.....a voi la scelta!!!


A questo link trovate le istruzioni per portare i gemelli nella fascia lunga appoggiati al vostro petto!