Il blog che promuove la filosofia del portare i neonati e i bambini come piccoli marsupiali.....e...molto altro...


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Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la provvidenza allora si muove .
Infinite cose accadono per aiutarla,
cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute....
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, cominciala.
L'audacia ha in sè genio, potere e magia.
Cominciala adesso.

W. Goethe


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un'artista.

San Francesco d'Assisi

lunedì 4 gennaio 2010

Bambino naturale: Tutte le mamme hanno il latte





Quando sono rimasta incinta, la mia speranza era quella di poter allattare….ero preoccupata che non potessi avere latte o che il mio latte non fosse sufficientemente nutriente per il mio bambino…ma per quale motivo avevo queste preoccupazioni?!!

Fin da piccole siamo abituate a giocare con le bambole e a dar loro il biberon come fosse la normalità, noi stesse molto probabilmente siamo state allattate artificialmente (a mia mamma, per esempio quando avevo tre mesi, il pediatra ha detto che il suo latte non era nutriente e che doveva smettere di allattare, nonostante io crescessi benissimo), in televisione le pubblicità ci mostrano bambini paffuti cresciuti a latte artificiale e omogeneizzati, spesso nemmeno gli addetti ai lavori e in particolare alcuni pediatri sono sufficientemente informati sull’importanza di un allattamento materno prolungato, nelle riviste dedicate alle mamme (comprese quelle di cui veniamo omaggiate in ospedale), troneggiano pubblicità di ogni marca di latte artificiale, insomma veniamo inconsciamente influenzate e non siamo certo consapevoli delle nostre potenzialità e di ciò che la natura ci ha fornito:

ALLATTARE E’ NATURALE così come camminare!!!! Pensate che addirittura le madri adottive, se determinate, sono in grado di farsi venire il latte! Non avete mai sentito di gattini abbandonati allattati da un cane? Questa è la natura e solo condizionamenti esterni possono compromettere una delle esperienze più gratificanti e ricche di significato della vita di una donna!

Come dice nel suo libro "Il bambino non è un elettrodomestico", Giuliana Mieli, oltre agli indiscussi vantaggi nutrizionali (il latte materno è specie-specifico), allattare permette di ricostituire quell’unità che fisicamente si è sciolta con il parto, permette di creare un’intimità tra madre e figlio che non ha eguali.
Il cibo diventa allora nutrimento fisico e affettivo: latte come trasmissione dell’amore materno. E’ impossibile allora stabilire rigidi orari: cosi come durante la gravidanza è il corpo della mamma che si adatta per contenere il bambino, così, una volta nato, è la mamma che deve adattarsi alle esigenze del suo bimbo, accettando e soddisfacendo le sue necessità.

La preoccupazione del viziare, rispondendo prontamente alle richieste di un esserino che dipende totalmente da noi, così strenuamente portata avanti da nonne, suocere, vicine, conoscenti, amiche ed esperti non ha alcun fondamento riferita ai neonati.
E’ legittima se venisse applicata ai veri bambini viziati, più grandi, ai quali non si è in grado di dire di no di fronte a richieste spesso inadatte alla loro età: parlo di ore davanti alla televisione, al telefonino, ai video giochi ,al cibo…

Ad ogni poppata, il bambino ritrova il calore della sua mamma , il contenimento, l’odore, il contatto. In una parola tutta la sicurezza di cui ha bisogno, la certezza di ritrovare la presenza che lo nutre, lo consola, lo coccola. Perché ricordiamoci che accanto alla suzione finalizzata al nutrimento fisico del bambino, c’è quella non nutritiva caratterizzata da contatto con la madre, dal calore trasmesso, dal senso di protezione.
A questo proposito è famoso l’esperimento di Harlow sui piccoli di scimmie. Harlow si propose di misurare due variabili: la variabile del contatto e la variabile del nutrimento. Egli costruì un surrogato di scimmia utilizzando un tessuto spugnoso contenente una lampadina che trasmetteva calore. Il secondo surrogato era invece costituito da una rete metallica fornita di seno artificiale pronto a sfamare in ogni momento i piccoli. Harlow misurò il tempo trascorso dai piccoli lattanti con il surrogato metallico che erogava latte e con il surrogato che invece trasmetteva calore. L’esperimento dimostrò che la variabile del contatto è una variabile straordinariamente importante nello sviluppo delle relazioni affettive, mentre l’allattamento è una varibile trascurabile. Da qui si può dedurre che la funzione dell’allattamento, in quanto variabile affettiva, è quella di garantire frequenti e intimi contatti corporei del piccolo con la madre.

Da questo esperimento emerge chiaramente la conclusione che i lattanti attaccati al seno materno soddisfano contemporaneamente sia il bisogno nutritivo che, cosa ancor più importante, il bisogno di contatto. Entrambi i bisogni sono vitali e fondamentali per lo sviluppo psicofisico dei bambini. Possono essere soddisfatti separatamente, ma mai uno in alternativa all’altro.

Per i bambini che hanno sperimentato e goduto di questa fusione con la mamma, sarà più facile separarsi e acquisire la loro autonomia.


Allattare, non allattare o smettere di allattare resta una scelta insindacabile della mamma purchè sia consapevole e informata, e non basata su pregiudizi, credenze, condizionamenti, cattiva informazione, mancato supporto.

Diversa la situazione di chi invece deve rientrare al lavoro e si vede in qualche modo costretto a rinunciare in parte all’allattamento (a meno che abbai il tempo e la voglia di sottoporsi a estenuanti sedute di tiraggio del latte…fattibile ma con molta molta determinazione).
In questo senso gli enti, le associazioni che promuovono l’allattamento prolungato dovrebbero sostenere allo stesso modo e sensibilizzare i governi sulla necessità della donna di poter svolgere la sua fondamentale funzione di madre almeno nei primi anni di vita dei figli.


Allego qui a fianco le raccomandazione della Comunità Europea sull’alimentazione dei lattanti e dei banbini fino a tre anni e la lista degli Ospedali Amici dei Bambini che promuovono il legame mamma-bimbo e l’allattamento al seno.

In tema di allattamento vi consiglio di leggere "Tutte le mamma hanno il latte" di Paola Negri, della stessa autrice "Sapore di mamma". Un altro libro molto bello è "Un dono per tutta la vita" del pediatra spagnolo Gonzales.

2 commenti:

  1. La buona riuscita di un allattamento che parte con problemi o con qualche difficoltà è sicuramente dato da un lavoro "dietro le quinte". La neomamma dovrebbe essere informata, guidata e sostenuta per poter riuscire a portare avanti l'allattamento.

    Mi rendo conto che già nell'allattamento fisiologico ci sono tante difficoltà, ma quando si ha a che fare con una patologia del neonato le cose diventano ancora più... complicate...!
    Se il latte ed il contatto materno fanno bene al bimbo sano, il bimbo con problemi ne ha ancor più bisogno.
    Ma provate ad immaginare che cosa succede ad una mamma, magari al primo figlio, il cui bambino viene subito allontanato per cure ed interventi medici-chirurgici!
    Siamo fortunate e tanto grate ai nostri Ospedali ed ai medici che vi lavorano perchè oggi ci permettono di curare e di salvare i nostri piccoli, ma ricordiamo loro, soprattutto se voglio diventare "Ospedali amici dei bambini" che è anche importante ed urgente favorire il contatto pelle a pelle, e sostenere e guidare l'allattamento al seno anche nei reparti di patologia neonatale, terapia intensiva neonatale, ecc.
    Potrebbe essere un idea per la prossima SAM (settimana mondiale allattamento al seno); qualcuno si vuole unire a me in questa proposta?

    Per quanto riguarda gli interventi a favore delle neo-famiglie, purtroppo spesso la nascita di un bambino viene ancora considerata un evento individuale e non sociale. Bisogna ricordare che è dal benessere della madre che dipende quello del suo piccolo, della coppia coniugale, della famiglia; di tutte le famiglie, della collettività.

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  2. Io ovviamente mi aggrego alla tua proposta. Grazie Fiammetta per il tu contributo!

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